Accesso SPID e Cie

L’accesso SPID e Cie: l’identità digitale è irreversibile

Lo SPID è il Sistema Pubblico di Identità Digitale che, nato nel 2014, permette l’accesso a tutti i cittadini ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati aderenti. Funziona con due credenziali (username e password) e rappresenta un accesso sicuro ed utilizzabile da qualsiasi dispositivo.

La privacy dei dati è garantita e vigilata dal Garante per la protezione dei dati personali e le informazioni comunicate all’Identity Provider non possono essere utilizzate per scopi commerciali né cedute a terze parti senza l’autorizzazione dell’utente

Il progetto della CIE ha due obiettivi: accrescere gli elementi di sicurezza del documento di identità attraverso avanzate soluzioni tecnologiche e garantire l’emissione della Carta di Identità Elettronica per tutti i cittadini italiani residenti in Italia con validità anche nei Paesi aderenti all’Unione Europea.

Con le premesse appena descritte, è chiaro che l’utilizzo degli accessi SPID e CIE sulla Piattaforma O1.0 è garantito e permette all’iscritto di aggiornare i propri dati anagrafici (per esempio un semplice cambio di residenza o sede di lavoro) e assicura  all’Ordine Professionale di avere sempre una anagrafica reale, aggiornata e certificata, senza sforzo alcuno, oltre a diversi servizi collegabili agli accessi SPID e CiE, la vera forza della Piattaforma O1.0.

Quali sono i numeri di questi strumenti?

Per quanto riguarda lo SPID stiamo parlando di oltre 35 milioni di utenti che lo utilizzano con numeri in costante aumento e numeri leggermente inferiori per i possessori della CiE (oltre i 30 milioni di cittadini in possesso della Carta d’Identità Elettronica): pur con differenze di utilizzo (numero di accessi tramite uno strumento in alternativa all’altro) che vede lo SPID come il maggiore veicolo: le dimensioni sono di circa 800 milioni di interazione all’anno.

Sottolineiamo i numeri perché, nelle Istituzioni del Paese, c’è una discussione sul futuro prossimo di questi strumenti: da chi vuole eliminare il ruolo dei provider (presenti nello SPID) e rafforzare il ruolo e diffusione della CiE (rendendola di più facile utilizzo: obiettivo già in parte realizzato), da coloro che vogliono integrare i due strumenti, fino all’ipotesi del cosiddetto “portafoglio digitale”: l’idea di integrare, nella futura identità digitale unica (si parla di sperimentazioni a partire dal 2024), anche la tessera sanitaria o la patente di guida fino all’ipotesi di integrazione, per esempio, dei dati bancari o dei titoli di studio.

È evidente che, pur nelle differenze (anche importanti) di utilizzo delle identità digitali sia per classi di età che di suddivisioni geografiche, l’utilizzo e la diffusione delle identità digitali sono un processo talmente esteso, interiorizzato e utilizzato dai cittadini da renderlo, appunto, irreversibile.

SWD Group, da questo punto di vista, coadiuva Ordini e Collegi Professionali (e PA in generale) negli obiettivi del PNRR di introduzione dei Servizi SPID e CiE correlati ai servizi che essi stessi vorranno fornire e contemporaneamente è attenta agli sviluppi normativi, sempre pronta a rispettarli aggiornando le funzioni in coerenza con la legge: l’identità digitale è irreversibile e siamo solo all’alba di una moltitudine di funzioni e servizi che nei prossimi anni si potranno integrare facilmente partendo dall’identità digitale certificata di un cittadino, in Italia ed in Europa.

Sitografia

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